Uno dei modelli educativi più premiati e ammirati degli ultimi anni è figlio di una sorta di “declinazione scandinava” del noto metodo Montessori che, come è risaputo, è una didattica rivoluzionaria che è praticata ormai in molte scuole del mondo. Uno dei suoi principi fondamentali è la partecipazione attiva dei bambini e dei ragazzi ai programmi di apprendimento.
In cosa consiste l’approccio attivo
Alla base del metodo montessoriano, questo approccio mette il bambino al centro della didattica, permettendogli di fare esperienza diretta della realtà, senza un’imposizione “dall’alto”, che fornisce soluzioni, ma che ha la funzione di facilitare e riconoscere le abilità dei singoli allievi.
Spazi a misura di allievo
In Finlandia, anche le classi sono strutturate in modo da permettere un’esperienza di apprendimento modellata sulle esigenze del bambino.
Non ci sono banchi in fila e lezioni frontali: le aule sono sì arredate anche con scrivanie e sedie, ma ci sono anche aree per muoversi o giocare. Viene promossa l’integrazione e l’inclusione, a fronte anche del fatto che l’istruzione obbligatoria è gratuita, così come i libri di testo, la mensa scolastica, lo scuolabus e, in parte, anche le attività extracurriculari.